Progetto Green Rooms

Luogo

Afghanistan

Partner

She Works for Peace

Durata

2024-2025

Beneficiari

35 donne capofamiglia

Budget

€50.000

Idroponica domestica per l’impiego femminile e la lotta alla malnutrizione in Afghanistan

Il contesto

Con un conflitto in essere da oltre quarant’anni, l’Afghanistan è un paese che si ritrova a dover far fronte a innumerevoli necessità e limitazioni sociali, culturali e strutturali che ne impediscono una piena ripresa sociale ed economica.

In particolare, la condizione delle donne, soprattutto al di fuori dei principali centri urbani, è estremamente critica, aggravata dalle restrizioni in atto che limitano l’accesso all’istruzione superiore, la libertà di movimento senza un accompagnatore e le opportunità di impiego.

Il Paese fronteggia anche una diffusa mancanza di sicurezza alimentare che riguarda 20 milioni di persone, circa la metà della popolazione. I tagli ai progetti di aiuto alimentare gestiti da organizzazioni internazionali stanno inoltre avendo ricadute pesanti sull’intera popolazione, colpendo però più duramente le famiglie guidate da donne: l’84% di loro non ha cibo sufficiente per via delle restrizioni in corso, e 3.2 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono ormai di malnutrizione acuta.

Il Progetto

Il progetto Green Rooms – stanze verdi – mira a coniugare l’occupazione femminile con la sicurezza alimentare tramite la creazione di microimprese idroponiche a livello domestico.

In particolare, il progetto si propone di fornire formazione e competenze in coltivazione idroponica a 35 donne capofamiglia. La coltivazione idroponica è una pratica agricola che consente di far crescere piante in soluzioni acquose anziché nel terreno, in ambienti chiusi come edifici, serre e case. In un contesto come quello afghano, la coltivazione idroponica permette di avere accesso garantito a frutta e verdura tutto l’anno e, nella sua declinazione domestica, garantisce alle famiglie la possibilità di avere cibo di qualità anche in spazi ridotti.

Inoltre, il progetto assisterà le donne nell’individuare e preparare gli spazi domestici per la coltivazione idroponica. Saranno forniti materiali per la costruzione degli impianti a parete (come scaffali, tubi, pompe e contenitori) e gli attrezzi necessari, e le donne saranno assistite durante l’intero processo di installazione.

Per garantire alle donne e alle loro famiglie un sostentamento economico su base continuativa, il progetto prevede la creazione di una cooperativa per la vendita di ortaggi freschi e la trasformazione alimentare. La cooperativa – interamente a gestione e partecipazione femminile – lavorerà su due linee di prodotto: da un lato andrà a proporre la vendita di verdure fresche generate dagli impianti domestici e non consumate dalle famiglie (eccedenze), e dall’altro trasformerà parte di queste eccedenze in conserve, in modo da poter offrire più varietà ai clienti e assicurarsi di ridurre lo spreco alimentare al minimo.

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