Luogo
Casalmaggiore
Partner
Comune di Casalmaggiore, Associazione M.I.A. Movimento Incontro Ascolto, Consorzio Casalasco Servizi Sociali
Durata
2023-2025
Beneficiari
Donne o nuclei mamma-bambino vittime di violenza domestica
Budget
29.500€
Alloggi per costruire l’autonomia per le donne vittime di violenza
Il contesto
Negli ultimi dieci anni, i Comuni del territorio casalasco, in provincia di Cremona, hanno inserito tra le priorità dei servizi socioassistenziali il supporto alle donne vittime di violenza.
Dal 2013, il Centro Antiviolenza, gestito dall’associazione M.I.A. Movimento Incontro Ascolto – ODV, ha accolto numerose donne vittime di violenza, offrendo uno spazio sicuro per l’ascolto e percorsi di accompagnamento all’autonomia. Il centro, nel corso degli anni, ha messo a disposizione il supporto di psicologhe, counselor e mediatrici linguistico-culturali.
Grazie a questa struttura e ai servizi attivi sul territorio, queste donne vulnerabili sono supportate non solo nella fase emergenziale, attraverso i servizi di ascolto e le case rifugio, ma anche in percorsi di inserimento lavorativo.
Tuttavia, l’autonomia abitativa continua a rappresentare una sfida, a causa della carenza di alloggi pubblici e privati, un ostacolo significativo per la fuoriuscita dalla violenza e il raggiungimento di una piena autonomia.
Il progetto
Spesso, la casa rappresenta la prima necessità per le donne vittime di violenza, insieme alla necessità di elaborare e affrontare quanto accaduto. Un luogo sicuro diventa fondamentale per ricostruire un senso di protezione, sostegno e fiducia, nonché per riallacciare relazioni sociali attraverso progetti di reinserimento lavorativo.
Il progetto “In rete per l’autonomia” prevede la riqualificazione, sia strutturale che gestionale, di un nucleo di alloggi di proprietà del Comune di Casalmaggiore. L’obiettivo è creare un ambiente idoneo che possa accogliere le donne in un contesto abitativo sicuro, integrando servizi che supportino l’autonomia personale.
Gli alloggi offrono la possibilità di ospitare quattro nuclei familiari (persone singole o con minori) e si affacciano su un cortile comune all’interno di un più ampio complesso di edilizia residenziale pubblica. In questa vicinanza fisica e di condivisione, le donne possono trovare anche un sostegno reciproco nella gestione delle necessità quotidiane.
L’intervento gestionale prevede la creazione di una cabina di regia tra tutti i soggetti territoriali coinvolti, con l’obiettivo di definire le modalità operative del servizio e avviare una fase sperimentale.
Durante questa fase, che avrà una durata di 12 mesi, sarà cruciale la presenza di un coordinatore e tutor, supportato dalla partecipazione di Fondazione Marcegaglia. Il suo compito sarà facilitare la messa in rete dei vari servizi correlati all’autonomia della donna e verificare l’integrazione nel nuovo contesto e la partecipazione al progetto personalizzato di autonomia.