In rete per l’autonomia

Luogo

Casalmaggiore e comuni limitrofi

Partner

Comune di Casalmaggiore

Durata

2022-2024

Beneficiari

donne o nuclei mamma bambino vittime di violenza domestica

Budget

29.500€

Alloggi per costruire l’autonomia per le donne vittime di violenza.

Il contesto

Negli ultimi 10 anni i comuni del territorio casalasco, in provincia di Cremona, hanno inserito tra le priorità dei servizi socioassistenziali il supporto alle donne vittime di violenza

Dal 2013 è attivo un Centro Antiviolenza gestito dall’associazione M.I.A. Movimento Incontro Ascolto – ODV, che in questi anni ha accolto decine e decine di donne vittime di violenza con uno spazio sicuro di ascolto e percorsi di accompagnamento all’autonomia con l’affiancamento di psicologhe, counselor e mediatrici linguistico-culturali.

Grazie a questo centro e ai servizi sul territorio queste donne fragili sono seguite e supportate non solo nella fase emergenziale, con i servizi di ascolto e le case rifugio, ma anche con percorsi di inserimento lavorativo.

L’autonomia abitativa rimane però un fattore problematico per la carenza di alloggi sia pubblici che privati, ostacolando così di fatto la fuoriuscita dalla violenza e il raggiungimento di una reale autonomia.

Il progetto 

Spesso la casa è la prima necessità, insieme al bisogno di rielaborare quanto accaduto, a cui le donne vittime di violenza vanno incontro: un luogo sicuro in cui ricostruire sentimenti di protezione, di sostegno e di fiducia; un luogo che permetta loro di ricostruire relazioni sociali attraverso anche progetti di reinserimento lavorativo.

Grazie al progetto “In rete per l’autonomia” vengono riqualificati, da un punto di vista strutturale, ma soprattutto gestionale, un nucleo di alloggi di proprietà del Comune di Casalmaggiore. Un luogo in grado di accogliere la donna, in un contesto abitativo idoneo e in cui integrare servizi per sostenere le autonomie personali.

Gli alloggi danno la possibilità di accogliere quattro nuclei (persone singole o con minori) e si affacciano tutti su un cortile comune all’interno di un complesso più ampio di alloggi di edilizia residenziale pubblica. In questa vicinanza fisica e di condivisione le donne possono trovare anche un sostegno reciproco nella gestione delle esigenze quotidiane.

L’intevento gestionale prevede invece la costituzione di una cabina di regia tra tutti i soggetti del territorio coinvolti per definire le modalità operative del servizio e l’avvio di una fase sperimentale.

In questa fase, della durata di 12 mesi, sarà fondamentale la presenza di un coordinatore e tutor, sostenuto grazie alla partecipazione di Fondazione Marcegaglia, che avrà il compito di facilitare la messa in rete dei vari servizi correlati all’autonomia della donna e di verificare l’integrazione nel nuovo contesto e la partecipazione al progetto personalizzato di autonomia.

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